Una metanalisi frutto della collaborazione dei ricercatori della Università di Chieti e dell’Università La Sapienza di Roma conferma che l’uso dei contraccettivi orali aumento il rischio di tromboembolia venosa, e che la forza di questa associazione varia secondo la generazione dei contraccettivi orali (minore per quelli di seconda generazione, maggiore per quelli di terza generazione).
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